Le origini della lavorazione all'uncinetto sono antichissime e, come nel caso di altre arti tessili, difficili da tracciare: sono comunque stati trovati esempi primitivi in ogni angolo del globo, in Estremo Oriente, Africa, Europa, America del Nord e del Sud; altri artefatti si ritrovano nella cultura egizia. È probabile che manufatti più antichi non abbiano resistito all'usura del tempo o, più semplicemente, siano stati riciclati più volte, visto che uno dei pregi maggiori del lavoro a uncinetto e a maglia è proprio quello di poter essere disfatto e impiegato per nuovi utilizzi.
Storicamente l'arte dell’uncinetto ha preso forma utilizzando
sottili uncini con filati molto fini, producendo un delicato tessuto, oppure
con filati più spessi su grossi uncini, dando origine ad un tessuto compatto e
denso.
Questo secondo tipo di uncinetto veniva usato dai Cinesi per fabbricare
bambole, dagli Africani per fabbricare i copricapi dei loro capi tribù, dai
Turchi per creare cappelli e in Scozia per fare berretti e pesanti mantelli.
La forma più raffinata di uncinetto ha avuto origine in
Italia nel sedicesimo secolo, soprattutto impiegata dalle suore per realizzare
addobbi e vestimenti per la chiesa.
In
Inghilterra sono nate nell'Ottocento le prime riviste di maglia e uncinetto, che
presto si diffonderanno in tutta Europa. Anche in Italia sono comparse le prime
rubriche di maglia sul "Corriere delle dame" e in altri giornali, rivolti
prevalentemente al pubblico femminile.
Dopo il crollo economico di Wall Street nel 1929 le donne hanno
ripreso a sferruzzare a maglia e a uncinetto, per copiare, risparmiando, i capi
indossati dalle dive del cinema.
Il proliferare di riviste di moda e modelli per la maglia è stato un
segnale di come le donne hanno cercato di essere alla moda senza spendere una
fortuna.
Durante le crisi economiche e le guerre, le carestie, non essendoci più denaro, le tecniche del fai-da-te sono riuscite a migliorare la vita delle famiglie. Alla fine della seconda guerra mondiale il lavoro a maglia e all’ uncinetto si è diffuso nel mondo conoscendo veri momenti di gloria.
Durante le crisi economiche e le guerre, le carestie, non essendoci più denaro, le tecniche del fai-da-te sono riuscite a migliorare la vita delle famiglie. Alla fine della seconda guerra mondiale il lavoro a maglia e all’ uncinetto si è diffuso nel mondo conoscendo veri momenti di gloria.
Negli anni sessanta
si è assistito ad un vero "boom" della maglieria e le riviste, sempre
più numerose, riportavano le spiegazioni dei punti e dei modelli. Alla fine del
decennio e per i successivi anni settanta il lavoro a uncinetto ha conosciuto
un ritorno alle origini.
In quegli anni era aperto il dibattito sulla cultura
popolare e lo stile folk entrava prepotentemente nell'abbigliamento. Con
l'avvento dei fatti politici riguardanti il Sud America, iniziarono a nascere
modelli che imitavano il poncho, e sui gilet sono apparsi i motivi peruviani
dei lama e degli omini stilizzati.
Durante gli anni 70’ nel Nord America, quando la lana
scarseggiava, si utilizzavano gli avanzi per confezionare medaglioni variopinti
poi cuciti per dare origine alle famose creazioni "Old America" tanto
di moda in quegli anni e ritornati oggi d’attualità. Si poteva creare di tutto:
abiti, gonne, maglioni, gilet, coperte, borse, fiori…Da qualche anno, sono
state inventate macchine capaci di riprodurre il lavoro a uncinetto con vera
maestria, tanto che sui capi c’è sempre un’etichetta : "fatto a mano"
per distinguersi dal lavoro industriale.
Negli anni ‘90 la maglieria ha subito la riscoperta di punti
complessi e spesso reinventati per creare qualcosa di particolarmente
ricercato, bello e innovativo.
Oggi la maglia e
l’uncinetto sono più che mai di moda e le tecniche usate, inimmaginabili anche
pochi anni fa, sono tantissime e le incredibili combinazioni tra il vecchio e
il nuovo rendono la ricerca davvero inesauribile.